Page 34 - IANUS Diritto e finanza - Rivista semestrale di studi giuridici - N. 29 - giugno 2024 - Il diritto alla sostenibilità: strumenti giuridici della transizione ecologica
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MASSIMO D'AURIA
Al contrario, registrato che le emissioni da consumo – c.d. scope 3 - costituiscono
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la componente responsabile della maggiore percentuale di emissioni , il Piano di
transizione deve proporsi l’obiettivo di ridurli, il che significa impostare anche la
vendita al dettaglio in modo da minimizzare la produzione di emissioni
determinato da uso anche produttivo. Ciò si riflette non solo sulla composizione
energetica del prodotto ma anche sulla necessità di revisionare i processi di
finanziarizzazione dell’energia nella misura in cui gli strumenti finanziari
mantengono artificiosamente costanti i consumi energetici.
13. La clausola “best effort”
Un profilo rilevante sul quale conviene soffermare l’attenzione è che, con
terminologia che riprende le c.d. hardship clauses, nella redazione ed esecuzione
del piano di transizione, l’impresa deve attenersi al criterio del “best efforts” , ossia
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ad un criterio tipicamente utilizzato nei c.d. relational contracts .
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Si tratta di una formulazione che, quindi, nel presentarsi coerente con la lotta
al c.d. greenwashing, si propone però di conseguire una reale e concreta politica di
revisione dei processi produttivi in vista dell’obiettivo di contrastare il
riscaldamento globale e non solo l’obiettivo diverso che le dichiarazioni
ambientali siano veritiere ancorché a dir poco ininfluenti nella lotta ai
cambiamenti climatici.
Il punto non è irrilevante se si considera che il massimo impegno possibile
nella definizione di obiettivi di mitigazione delle emissioni non può andare
disgiunto dalla circostanza che deve trattarsi di impegni che siano concretamente
attuabili in un arco di tempo definito. Si noti, infatti, che la scansione temporale
del piano risulta propedeutica a rendere realmente contestabile il mancato rispetto
degli obblighi. Ciò equivale a dire che la revisione del modello di business e della
strategia dell’impresa deve essere ispirato a massimizzare nel medio lungo
periodo l’obiettivo di ridurre l’impatto globale delle emissioni.
Nel considerando n. 50, si chiarisce che l’esecuzione degli impegni costituisce
un obbligo di mezzi e non di risultato.
51 Sul punto, per esprimersi in termini più tecnici, le imprese produttrici lamentano che le
emissioni associate alle parti della catena del valore di un certo prodotto, che si trovano a monte o
a valle dell’attività di impresa (scope 1 e scope 2) costituiscono solo una minima parte delle
emissioni controllabili dall’impresa petrolifera poiché queste dipendono dall’utilizzo dei
combustibili fossili in una pluralità di usi finali (scope 3).
52 FARNSWORTH, On trying to keep ones’s promises. The duty of best efforts in contract law, 46, U. PITT.,
L. Rev., 1, 7 (1985); L. S. LONG, Best Efforts as Diligence Insurance: In Defense of "Profit Uber Alles", in
Columbia Law Review, Vol. 86, No. 8 (Dec., 1986), pp. 1728-1740; R. PARK, Putting the “Best” in the
best efforts, in The University of Chicago Law Review, Vol. 73, No. 2 (Spring, 2006), pp. 705-729 (25
pages); M. GREATREX, The Pursuit of Certainty: A New Approach to Best Endeavours Clauses, 25
AUCKLAND U. L. REV. 155 (2019), 155-172.
53 GOETZ & SCOTT, Principless of relational contracts, 67, Va. L. Rev., 1089, 1117 – 19 8 (1981)
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