Page 35 - IANUS Diritto e finanza - Rivista semestrale di studi giuridici - N. 29 - giugno 2024 - Il diritto alla sostenibilità: strumenti giuridici della transizione ecologica
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IANUS n. 29-2024 ISSN 1974-9805
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Del resto, ciò è, evidentemente, consentaneo al mondo delle hardship clauses .
A fronte dell’impiego di tale clausola generale, che evidentemente avvalora la
natura relational del piano di transizione, si può discutere se gli impegni in esso
presi, per essere conformi al canone del “massimo impegno possibile”, debbano
ispirarsi al motto “leave no stone unturned", ossia “non lasciare nulla d’intentato”,
nel contesto di una fiduciary duty il cui unico limite il c.d. “economic suicide” ,
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oppure se essi debbano corrispondere ad una più blanda “diligence insurance”, di
talché il livello di sforzo richiesto deve essere adeguato allo standard del
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promittente peraltro nel settore industriale di volta in volta considerato , oppure
porsi ad un livello intermedio.
Nel medesimo considerando si spiega il senso della relativizzazione
dell’obbligo richiesto nella parte in cui si assume che “le imprese dovrebbero sforzarsi
di conseguire gli obiettivi di riduzione delle emissioni di gas a effetto serra contenuti nei
loro piani” D’altro canto, il giudizio di conformità della condotta attuativa
dell’impresa agli impegni assunti nel Piano di transizione, alla luce della clausola
di “best effort”, dovrà “tenere debitamente conto dei progressi compiuti dalle società,
nonché della complessità e della natura evolutiva della transizione climatica”.
La decisione sul grado di ossequio degli impegni al canone del massimo impegno
possibile dovrà, quindi, evidentemente svolgersi anche alla luce di
un’interpretazione contestuale che tenga conto del settore industriale dell’impresa
promittente nonché dell’evoluzione della situazione tra il momento in cui il Piano
di transizione è stato adottato e quello in cui l’autorità, nell’ambito della revisione
annuale, o il giudice eventualmente invocato, dovranno intervenire per decidere
la responsabilità dell’impresa.
14. La responsabilità dell'impresa e le tutele
L’ultimo profilo da discutere è quello decisivo se l’impianto degli obblighi
contratti dall’impresa attraverso il Piano di transizione possa essere interessato da
un potere giudiziale funzionale alla coattiva revisione del modello di business e
54 È appena il caso di evidenziare come proprio il riferimento al “best effort” implichi che le
obbligazioni contratte dalle imprese siano da considerarsi di mezzi e non di risultato. L’impiego di
tali clausole risponde certamente all’esigenza di circoscrivere la responsabilità dell’impresa con
riferimento all’area delle circostanze che sono sotto il suo diretto controllo. Tuttavia, non è da
sottovalutare come tali clausole creino un alone di ambiguità che consente quindi al giudice o
all’autorità competente di intervenire nella definizione di uno standard di diligenza più preciso alla
luce di una valutazione di tipo contestuale.
55 M. GREATREX, The Pursuit of Certainty: A New Approach to Best Endeavours Clauses, 25
AUCKLAND U. L. REV. 155 (2019), 161 osserva che “a best endeavours obligation can require
commercial sacrifice but does not require a party to go to commercial ruin or to prop up a failing
business”.
56 L. S. LONG, Best Efforts as Diligence Insurance: In Defense of "Profit Uber Alles", Columbia Law
Review, Vol. 86, No. 8 (Dec., 1986), pp. 1728-1740
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