Page 36 - IANUS Diritto e finanza - Rivista semestrale di studi giuridici - N. 29 - giugno 2024 - Il diritto alla sostenibilità: strumenti giuridici della transizione ecologica
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MASSIMO D'AURIA





               della strategia produttiva, che è esattamente l’oggetto del contenzioso con Eni.
                  All’interno della cornice offerta dal testo della direttiva approvata, la grande
               impresa  assume  il  rischio  di  subire  un  giudizio  che  può  anche  sfociare  in
               provvedimenti specifici rivolti ad una condanna a adottare e ottemperare agli
               impegni  presi  nel  Piano  di  transizione.  È,  però,  a  questo  livello  che  possono
               proporsi maggiori dubbi ricostruttivi sull’impianto sanzionatorio in tema di lotta
               ai cambiamenti climatici perché l’intero impianto pare sia stato pensato per i piani
               di prevenzione e arresto degli impatti sociali e ambientali negativi e non anche
               per il piano di transizione che, da questo punto di vista, appare un corpo estraneo.
                  A tale riguardo, infatti, gli artt. 17 e 18 della Direttiva prescrivono in capo agli
               Stati  membri  l’obbligo  di  individuare  l’Autorità  indipendente  incaricata  di
               investigare e controllare d’ufficio o su impulso di un reclamo circostanziato ex
               art. 19, il rispetto delle prescrizioni in capo alle imprese. Con riferimento a quanto
               stabilito dall’art. 15 in tema di lotta ai cambiamenti climatici, l’art. 18, 1° co.
               limita  la  competenza  dell’Autorità  alla  “adoption”  e  al  “design”,  dunque
               all’adozione e alla definizione contenutistica del Piano di transizione da parte
               dell’impresa
                  Si profila, quindi, una divisione del lavoro tra Autorità indipendente e giudice
               che si situa nel solco della distinzione tra public e private enforcement che costituisce
               un tratto caratterizzante ancorché problematico del diritto privato regolatorio .
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                  Probabilmente, il criterio giustificativo della distinzione di competenze risiede
               in ciò che si è inteso propriamente impedire al giudice di esercitare un potere di
               modificare il contenuto del Piano e, quindi, d‘imporre all’impresa di adeguare il
               proprio  modello  di  business  o  la  strategia  produttiva  in  senso  più  stringente
               rispetto a quanto promesso nel Piano di transizione. Nel rimettere tale potere
               all’Autorità, la soluzione si giustifica anche alla luce della considerazione che il
               piano di transizione costituisce non solo uno schema rappresentativo del modello
               di business dell’impresa ma anche, stante la natura multinazionale dell’impresa
               coinvolta  e  la  rilevanza  della  sua  posizione  sul  mercato,  uno  strumento
               conoscitivo delle condizioni del settore industriale di volta in volta considerato .
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                  57   A. ZOPPINI, Diritto privato vs diritto amministrativo (ovvero alla ricerca di confini tra Stato e mercato),
               in  Riv.  cir.  civ.,  3  (2013),  p.  521;  F.  MUNARO,  Public  e  Private  enforcement  del  diritto  ambientale
               dell’Unione,  in  Quaderni  AISDUE,  1°  gennaio  2023,  1-36.  Si  vedano,  inoltre,  gli  scritti  di  M.
               LIBERTINI, Diritto civile e tutela del mercato. Il rapporto tra pubblico e privato: la complementarità fra public
               e private enforcement nel diritto antitrust, in Accademia, 4, 2024, 45 ss., F. DENOZZA, Il mercato, e le sue
               tutele, tra diritto privato “relazionale” e diritto privato “regolatorio”, ibid., p. 122 ss. e M. NEGRI, Gli effetti
               delle decisioni dell’AGCM nei giudizi civili: analisi di un’anomalia necessaria, ibid., 81 ss.; E: CAMILLERI,
               Decisioni con impegni e private enforcement, ibid., 63 ss.
                  58  Il modello di riferimento è quello che risulta dalla presentazione degli impegni in applicazione
               dell’art. 14 l. 287/90. C.E. CAZZATO, Decisioni con impegni, misure cautelari e programmi di clemenza
               nell’attività dell’AGCM (anno 2015), in Concorrenza e mercato, Vol. 23/2016, p. 345; M. LIBERTINI, La
               decisione di chiusura dei procedimenti per illeciti antitrust a seguito di impegni delle imprese interessate (art.
               14-ter, l. 10 ottobre 1990, n. 287), in I nuovi strumenti di tutela antitrust, a cura di F. CINTIOLI-G. OLIVIERI,
               Giuffrè, Milano 2007, p. 12; L. DE LUCIA-V. MINERVINI, Le decisioni con impegni nella normativa

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