Page 11 - Marilena Rispoli Farina - Quali lezioni dalle crisi bancarie di marzo? Crolli, timori e riforme
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IANUS n. 26-2022                       ISSN 1974-9805





               introducendo anche due speciali procedure che sottraevano le banche alla procedura
                                                                         22
               concorsuale ordinaria. Il Testo Unico Bancario, varato nel 1993 , che ha sostituito
               al  modello  di  banca  specializzata  il  modello  della  cd  “banca  universale”   ha
                                                                                     23
               confermato la necessità di procedure ad hoc, diverse dalla procedura fallimentare
               ordinaria, per le imprese bancarie.
                   La legge bancaria del ’36 non rimase lettera morta ma conobbe una immediata
               applicazione soprattutto a partire dal secondo dopo guerra, anche per quel concerne
               le disposizioni relative alle crisi bancarie . Il sistema bancario italiano era solido, ma
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               alieno da prospettive di concorrenza e non privo di aree di inefficienza. Quanto agli
               strumenti per sanare le crisi, vanno ricordati oltre che l’amministrazione straordinaria

               forme; disciplina, coordina e controlla l'esercizio del credito. Favorisce l'accesso del risparmio popolare
               alla  proprietà  dell'abitazione,  alla  proprietà  diretta  coltivatrice  e  al  diretto  e  indiretto  investimento
               azionario nei grandi complessi produttivi del Paese”, si vedano MERUSI, Sub. art. 47, in Commentario alla
               Costituzione, Bologna, 1980, 158 ss. e per gli sviluppi recenti PISANESCHI, La regolazione bancaria multilivello
               e l’Art. 47 della Costituzione, in CHITI - SANTORO (a cura di), L’Unione bancaria europea, cit., 153.
                  22  Per la continuità tra la vecchia e la nuova legge bancaria, si veda MINERVINI, Il vino vecchio
               negli otri nuovi, cit. In merito alla riconferma delle procedure per la crisi si vedano in RISPOLI FARINA
               (a cura di) La nuova legge bancaria, cit., PATRONI GRIFFI, La “nuova” disciplina delle crisi delle banche.
               Una prima visione d’insieme, 265 ss. e DESIDERIO, La disciplina delle crisi, pp.283 ss.
                  23   Il  modello  della  “banca  universale”  è  stato  il  modello  di  gestione  dell’attività  bancaria
               prevalentemente adottato nei Paesi industrializzati a partire dagli anni ’80, ma gli innegabili vantaggi
               sono stati offuscati dalle discutibili performance che si sostiene siano alla base della crisi finanziaria del
               2008. Per il recepimento nell’ordinamento italiano, si veda BELLI, Teorie creditizie e legislazione bancaria. La
               “banca universale” e il Testo Unico, in RISPOLI FARINA (a cura di) La nuova legge bancaria, cit., 74 ss.
                  In Europa, sulla falsariga degli Stati Uniti che ha scelto con la cd. Volcker Rule di ritornare alla
               specializzazione,  è  stata  avanzata  nel  2014  dalla  Commissione  europea  una  proposta  di
               regolamento per la ristrutturazione del settore bancario. Per un approfondimento sui lavori dell’High
               Level Expert group presieduto da Ekki Liikanen, del 2012, sul progetto di riforma strutturale, sul
               dibattito sulla riforma e sulle leggi adottate in altri ordinamenti europei, si veda, in RISPOLI FARINA
               - PORZIO (a cura di), Atti del Convegno “Il tramonto della banca universale?”, cit. In particolare, si vada
               MAZZUCCHELLI., A lustrum of Reform: from the Liikanen report to banking union, ivi, 33, 55. L’ Autore,
               componente del Liikanen High level Group, (si veda anche la Relazione al convegno. Le regole europee
               sulle banche: novità in corso e problemi aperti in ATTI, Università di Napoli Federico II, 29 gennaio
               2018) ricorda che il Parlamento Europeo ha deciso di accantonare la Bank Structural Reform (BSR),
               cioè la riforma strutturale del sistema bancario che era stata proposta dalla Commissione sulla base
               della raccomandazione del Liikanen Expert Group, a causa dei veti, soprattutto francesi, e più in
               generale  del  disinteresse  complessivo  del  Parlamento  europeo  post  Brexit,  un  evento  che  ha
               determinato la semi-paralisi della legislatura europea appena conclusasi. Almeno  ufficialmente,
               tuttavia, l’elemento che ha determinato l’affossamento della proposta di riforma è stato il cosiddetto
               “onere della prova”, cioè se al superamento di una certa soglia dimensionale da parte di una banca
               universale, la separazione funzionale (perché di ciò si deve parlare, non già di scissione dell’intero
               gruppo bancario) tra le due attività, commerciale e di intermediazione finanziaria, dovesse essere
               posta in essere in modo automatico o se dovesse essere il regolatore a dimostrare che quel soggetto
               bancario presentasse un rischio sistemico. Poiché questa seconda interpretazione avrebbe aperto un
               infinito contenzioso legale sul piano delle responsabilità, su questo punto si è trovato l’accordo al
               fine di accantonare la proposta Liikanen. In ogni caso i successivi provvedimenti adottati in sede
               Europea,  quantunque  non  sia  stata  approvata  la  “riforma  strutturale”,  hanno  dato  seguito  alle
               raccomandazioni suggerite nel Liikanen Report.
                  24  Si veda PORZIO, Il governo del credito: l'ordinamento bancario tra pubblico e privato, Napoli, 1976.

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