Page 6 - Carlo Valenti - I confini spazio-temporali del lavoro alla prova della digitalizzazione: potenzialità e rischi del modello “anytime, anywhere, any device” - IANUS: Diritto e Finanza - Quaderni 2023
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CARLO VALENTI
Di conseguenza, la possibilità per un numero sempre maggiore di persone di
svolgere le proprie mansioni in ambienti differenti dalla consueta dimensione
dell’impresa – nonché tramite strumenti digitali, personali o aziendali, accessibili
anche al di fuori del luogo di lavoro – ha contribuito a ridisegnare i tipici limiti
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fisici della prestazione lavorativa tradizionale e a incentivare l'adozione di
modalità di lavoro flessibili in un’ottica sempre meno emergenziale e più
strutturale. Tale consolidamento, del resto, è altresì provato dal notevole numero
di lavoratori che hanno continuato a fare affidamento sul lavoro agile nella fase
post-pandemica, attestatisi – seppur in calo rispetto all’utilizzo massiccio durante
il periodo 2020-2021 – a circa 3,6 milioni per il 2022 .
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Ad ogni modo, lo spostamento del lavoro al di fuori della consueta dimensione
dell’impresa ha permesso di abbandonare quella connotazione marginale che
aveva invece contraddistinto la nascita del fenomeno . Tali nuovi modelli
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organizzativi – in grado di conciliare con maggiore flessibilità le esigenze
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personali e professionali e mantenere al contempo adeguati livelli di produttività
– hanno infatti favorito, mediante l’integrazione degli strumenti digitali,
un'accelerazione dei processi di trasformazione della dimensione spazio-
temporale del lavoro . Senza poter entrare in questa sede nel merito delle
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implicazioni discendenti dall’utilizzo dello smart working, si intende piuttosto
mettere in evidenza la tendenza consolidatasi nella fase post-pandemica a dare
maggiore spazio alle modalità di lavoro da remoto .
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13 Sul tema: CARUSO - ZAPPALÀ, Un diritto del lavoro "tridimensionale": valori e tecniche di fronte ai
mutamenti dei luoghi di lavoro, in WP CSDLE “Massimo D’Antona”.IT, n. 439/2021, 8 ss.; NUZZO, Il
controllo della prestazione di lavoro resa fuori dai confini dell’impresa, in Labour Law Issues, 2023, 62-65;
ZILLI, Dal telelavoro …. Al telelavoro: vent’anni (e due di pandemici) attorno alla prestazione resa fuori dai
locali dell’organizzazione, in Arg. dir. lav., 2022, 703 ss.
14 Sempre secondo i risultati dell’Osservatorio Smart Working del Politecnico di Milano, è stato
riscontrato un utilizzo maggiore da parte delle imprese di grandi dimensioni (91%) rispetto al
graduale calo per le PMI (48%). Tali risultati sembrano prospettare come queste ultime tendano in
prevalenza a considerare lo smart working quale soluzione emergenziale, mentre le prime hanno
recepito nella propria cultura organizzativa il potenziale del lavoro agile.
15 Cfr. CARUSO, Tra lasciti e rovine della pandemia: più o meno smart working?, in Riv. it. dir. lav.,
2020, 215 ss.
16 A tal proposito: Cfr. GRAFFI - PARRAVICINI, Produttività del lavoro e smart working: un binomio
migliorabile, in Labour Law Issues, 2022, C.14 ss.; STAMERRA, Lo smart working tra rendimento e
risultato, in BROLLO - DEL CONTE - MARTONE - SPINELLI - TIRABOSCHI (a cura di), Lavoro agile e
smart working nella società post-pandemica. Profili giuslavoristici e di relazioni industriali, Bergamo, 2022,
58 ss.
17 In tal senso, il superamento delle consuete barriere spazio-temporali del lavoro del XX secolo
era già stato dipinto da: TOFFLER, The Third Wave, New York, 1980. Si vedano inoltre: PERUZZI,
Lavoro agile: flessibilità temporale, (dis)connessione, controllo. Una riflessione in prospettiva giuslavoristica, in
PERUZZI - SACCHETTO (a cura di), Il lavoro da remoto. Aspetti giuridici e sociologici, Torino, 2022, 23-
27; ALVINO, Integrazione produttiva, rivoluzione digitale e diritto del lavoro, in federalismi.it, 2022, 86 ss.
18 Cfr. ALESSI - VALLAURI, Il lavoro agile alla prova del Covid-19, in BONARDI - CARABELLI -
D’ONGHIA - L. ZOPPOLI (a cura di), Covid-19 e diritti dei lavoratori, Roma, 2020, 131 ss.; TUFO, Il
lavoro digitale a distanza, Napoli, 2021, passim.
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