Page 8 - Carlo Valenti - I confini spazio-temporali del lavoro alla prova della digitalizzazione: potenzialità e rischi del modello “anytime, anywhere, any device” - IANUS: Diritto e Finanza - Quaderni 2023
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CARLO VALENTI
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luoghi di lavoro abbia messo in evidenza la necessità di ponderare appositi
interventi di tutela, soprattutto in merito alla salute e la sicurezza dei lavoratori,
anche oltre la consueta dimensione dell'impresa .
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In tal senso, tra le principali sfide regolatorie connesse alla remotizzazione del
lavoro – sia essa concepita nella concezione di smart working o nelle altre accezioni
ad oggi presenti (home working, mobile working, home office, teleworking, mobile working,
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ecc.) – si trova la questione della disconnessione , dal momento che tra i rischi
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connessi a tale modalità deve essere indubbiamente considerato anche quello di un
incremento della fluidità dei tempi del lavoro tale da sfuggire al controllo tanto della
parte datoriale, quanto del lavoratore stesso. Ciò è in buona parte dovuto ai nuovi
device digitali, che, al netto della maggiore flessibilità nello svolgimento della
prestazione lavorativa derivante dal poter gestire autonomamente il proprio
equilibrio vita-lavoro, comportano al contempo «anche un incremento della
domanda di disponibilità permanente, orari di lavoro irregolari, labilità dei confini
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tra vita professionale e vita privata e forme di lavoro precarie» .
Proprio per questo motivo, si ravvede la necessità di intervenire ex ante sul
rischio che lo spostamento dell'attività lavorativa fuori dall'orario normale di
lavoro e dalle mura dell'impresa contribuisca a creare uno stato che si potrebbe
definire di “disponibilità lavorativa costante”, condizione forse in parte
incoraggiata dal fatto di svolgere le proprie mansioni in luoghi (di lavoro) più
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familiari al lavoratore e spesso coincidenti con il domicilio stesso della persona .
Infatti, la maggiore libertà nella definizione dei tempi e dei luoghi di lavoro
determina per il lavoratore, oltre a un incremento della flessibilità, «una radicale
destrutturazione (work-life blending) delle coordinate spazio-temporali che
delimitano e, in ultima analisi, garantiscono l’equilibrio tra tempo di lavoro e
tempo di vita (work-life balance)» .
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25 Si veda: BROLLO, Le dimensioni spazio-temporali dei lavori - Il rapporto individuale di lavoro,
Relazione alle Giornate di Studio Aidlass, Campobasso, 25-26 maggio 2023 (disponibile su:
https://aidlass.it/).
26 Tali trasformazioni dimensionali del luogo di lavoro, soprattutto in seguito alla pandemia da
Covid-19, hanno infatti rimesso in discussione il paradigma del rapporto di lavoro subordinato. Cfr.
ALES, Il lavoro in modalità agile e l’adeguamento funzionale della subordinazione: un processo indolore?, in
federalismi.it, 2022, 181 ss.
27 A tal riguardo: BRINO, Voce Smart working, in BORELLI - BRINO - FALERI - LAZZERONI -
TEBANO - ZAPPALÀ, Lavoro e tecnologie. Dizionario del diritto del lavoro che cambia, Torino, 2022, 206.
28 Sul tema si vedano ex multis: CALDERARA, La disconnessione: evoluzioni e prospettive, in Mass.
giur. lav., 2022, 261 ss.; BIASI, Individuale e collettivo nel diritto alla disconnessione: spunti comparatistici,
in Dir. rel. ind., 2022, 400 ss.; ZUCARO, Il diritto alla disconnessione. Nuove modalità di tutela della qualità
del tempo di vita nella prospettiva giuslavoristica, in Lav. dir. Eur., 2022, 2 ss.
29 Così: FERRARA, Dalla misurazione alla percezione del tempo di lavoro: riflessioni in tema di time
management e valutazione dei nuovi rischi psico-sociali al tempo della digitalizzazione del lavoro, in
CALVELLINI - LOFFREDO (a cura di), Il tempo di lavoro tra scelta e imposizione, Napoli, 2023, 89.
30 In merito alle ricadute sulla dimensione personale: ZAMPERINI, Lavorare (da casa) stanca. Rischi
e opportunità dello smart working, Roma, 2020.
31 Similmente: BANO, Quando lo sfruttamento è smart, in Lav. dir., 2021, 314.
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