Page 10 - Ugo Pagano - Privatizzazione della conoscenza e creazione d’intangibili
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UGO PAGANO
trascurabili rispetto a quella incentivata mediante l’attribuzione di monopoli
privati.
In ogni caso, la sentenza della Corte, eliminando il divieto di brevetti su
farmaci, adeguava la legislazione italiana a quella prevalente a livello
internazionale che dava di solito agli Stati il compito di bilanciare i vantaggi e
svantaggi dei brevetti. Questo bilanciamento, che veniva spesso fatto anche
nell’ottica di proteggere l’industria nazionale, costituiva spesso un ostacolo al
commercio internazionale. I brevetti venivano ancora visti come dei diritti di
monopolio e, come per i monopoli naturali, dovuti a economie di scala e di scopo,
si tenevano presenti anche i loro svantaggi.
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Questa situazione cambia radicalmente nella seconda metà degli anni ’90 . La
fine della guerra fredda rende possibile la trasformazione da monopoli nazionali
in monopoli globali sulle conoscenze che assumono così caratteristiche simili alla
proprietà di un terreno in quanto valgono erga omnes. Trasformati in diritti di
proprietà intellettuale i monopoli non sono visti come un ostacolo al commercio
internazionale. Anzi il loro rispetto viene visto come una condizione necessaria
per poter partecipare agli scambi internazionali.
Per le sue dirompenti implicazioni sui rapporti sociali ed economici, la diffusa
privatizzazione degli intangibili è stata paragonata alla enclosures delle terre
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verificatasi agli inizi della rivoluzione industriale . Tuttavia, la privatizzazione
degli intangibili impone limiti ben più vasti alle libertà altrui della privatizzazione
delle terre. Un diritto di proprietà su una terra limita le libertà altrui relativamente
a uno spazio fisico limitato usufruibile simultaneamente da poche persone e ha
effetto solo sulle persone che frequentano una certa area. Il diritto di proprietà su
una tecnologia limita le libertà delle persone in ogni parte del mondo. Il primo
tipo di diritto esclusivo può essere fatto rispettare anche da uno Stato nazionale
molto piccolo mentre il rispetto del secondo richiede degli accordi e istituzioni a
livello globale.
Pochi di noi considererebbero il diritto esclusivo di cucinare gli spaghetti alla
carbonara come a un qualcosa di assimilabile alla proprietà di un terreno, di una
automobile o di una macchina utensile. Si tratterebbe solo di un ingiusto
monopolio. Naturalmente, altri monopoli possono trovare giustificazioni molto
più solide, ma pur sempre di monopoli si tratta e il termine proprietà intellettuale
che ha avvicinato i diritti esclusivi sulla conoscenza alle forme tradizionali della
proprietà privata costituisce una recente innovazione linguistica abbastanza
fuorviante.
Le tappe che ci hanno portato a questo cambiamento, che non è solo di natura
linguistica, sono molteplici. Il suo avvento è stato preceduto da un cambiamento
della visione dei monopoli e del concetto di proprietà. Si è sempre più trascurato
11 Su questa mutazione del capitalismo cfr. PAGANO, The Crisis of Intellectual Monopoly Capitalism,
in 38 Camb. J. Econ., 2014, 1409 ss.
12 Cfr. BOYLE, The Second Enclosure Movement and the Construction of the Public Domain, in 66 Law
Contemp. Probl., 2003, 33 ss.
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