Page 9 - Francesco Denozza - I beni intangibili e i problemi della mercificazione
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IANUS n. 27-2023 ISSN 1974-9805
la conoscenza che può essere oggetto di brevetto, e quello in cui si definiscono i
diritti che spettano al titolare, condizionano pesantemente le probabilità che una
certa conoscenza ha di essere appropriata e di poter essere comprata, e venduta,
con maggiori o minori rischi.
Altrettanto importanti sono però anche molte altre discipline, come quella
relativa al modo in cui è tutelato il segreto su conoscenze che non sono state né
brevettate né divulgate, o come quella relativa alla possibilità e ai limiti della lecita
introduzione di clausole di non concorrenza nei contratti di lavoro, clausole che
a volte sono allo stesso tempo essenziali per difendere il controllo di certe
conoscenze, e oppressive nei confronti dei lavoratori ad esse vincolati . O,
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ancora, come quella relativa ai limiti di validità delle clausole contrattuali,
contenute nelle licenze, e persino nei contratti di vendita del prodotto brevettato,
che limitano gli usi leciti possibili, o quella relativa al riconoscimento della liceità
degli accorgimenti tecnici con cui spesso la possibilità di uso del prodotto viene
di fatto limitata, ecc.
Tutte queste discipline variamente tentano di sopperire alle difficoltà che
l’informazione incontra nel circolare come merce, ad essere, cioè, comprata e
venduta su un aperto mercato. In assenza totale di ogni tipo di disciplina
protettiva delle conoscenze, la maggior parte di esse non riuscirebbe a circolare
sul mercato, o avrebbe, nella sua vita come merce, un destino assolutamente
precario, legato alle possibilità pratiche di mantenere l’effettiva segretezza della
conoscenza stessa.
Allo stesso tempo, come ho già anticipato, la scelta dei concreti contenuti delle
discipline in questione incide non solo sulla facilità della circolazione di questi
beni, ma anche sul valore stesso della merce, artificiosamente creata. Quest’
ultima non è una peculiarità assoluta ed esclusiva dei beni in questione, posto che
il modo in cui sono disciplinati i diritti di proprietà può ovviamente incidere sul
valore di tutti i beni .
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Resta però una differenza fondamentale dovuta al fatto che la possibilità di
godere senza interferenze di un bene tangibile ha un suo valore in termini di utilità
per il titolare del relativo potere, e rappresenta un naturale punto di riferimento
per ogni disciplina dei diritti sul bene in questione. Un legislatore che intenda
istituzionalizzare un regime di proprietà privata su beni tangibili, ad es. su terreni
o su edifici, può assumere come punto di partenza il sistema di regole che sono
13 Sugli eccessi nel ricorso a tali clausole e sui loro effetti negativi per i lavoratori, cfr. VAHEESAN
- BUCK, Non-Competes and Other Contracts of Dispossession, in Mich. St. L. Rev., 2022, 113 ss.
14 Lo studio dell’incidenza che il diritto può avere nel determinare il reciproco valore di molti
beni è il filo conduttore del lavoro di PISTOR, The Code of Capital: How the Law Creates Wealth and
Inequality, Princeton, 2019.
15 EPSTEIN, What Is So Special About Intangible Property? The Case for Intelligent Carryovers, L. &
Econ. Olin Working Paper No. 524, 2010, ritiene invece che non vi sia alcuna difficoltà ad estendere
agli intangibili lo stesso tipo di protezione proprietaria riservata ai beni tangibili. In realtà la
prospettiva ideologica in cui si muove l’autore gli impedisce di rilevare tutte le differenze e le
difficoltà di cui si parla qui nel testo.
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