Page 14 - Francesco Denozza - I beni intangibili e i problemi della mercificazione
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FRANCESCO DENOZZA
dallo US Patent and Trademark Office passano da 61.982 nel 1983, a 388,900 nel
2020. In Europa, passano da 65.655 nel 2012 a 133,715 nel 2020.
La storia più recente registra il moltiplicarsi di acquisizioni fatte al solo scopo
di accaparrarsi migliaia di brevetti , nonché la comparsa dei c.d. patent trolls,
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imprese che non producono nulla e si limitano ad acquistare brevetti per
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disturbare i produttori e costringerli a pagare royalties o risarcimenti .
È ovvio che le scelte di cui si è dato conto e che hanno condotto alla presente
situazione, come tante altre scelte in materia di disciplina dei brevetti, non sono
scelte riconducibili a nessun evidente principio, e non hanno nessuna possibilità
di presentarsi come il riconoscimento del naturale diritto di un soggetto su una
cosa (a tacer d’altro, il fatto è che qui, come abbiamo più volte ripetuto, la “cosa”
non preesiste alla regola, ma è invece creata dall’intervento legislativo che
definisce cosa è una invenzione e cosa non lo è).
Siamo perciò in presenza di discrezionali scelte politiche, ispirate da una logica
complessiva difficile da intravedere e definire .
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4. Non tutto ciò che luccica è oro: protezione degli intangibili e protezione
della rendita
Il punto cui abbiamo accennato alla fine del paragrafo precedente, e cioè che
non esiste alcun preciso criterio in grado di fornire indicazioni in ordine alle
ragioni e ai limiti dei diritti che è opportuno assegnare ai “proprietari” di beni
intangibili, merita di essere approfondito perché qui emerge un aspetto
inquietante della problematica relativa agli intangibili, un’altra faccia della luna,
per così dire, che non viene in genere problematizzata adeguatamente.
Partiamo dalla giustificazione della privativa brevettuale oggi più diffusamente
addotta, quella che fa riferimento all’opportunità di premiare le imprese più
innovative attraverso un meccanismo che può assicurare loro guadagni in grado
26 CUNNINGHAM et al., Killer acquisitions, in 129 J. Polit. Econ., 2021, 649.
27 KAMDAR et al., Defend Innovation: How to Fix Our Broken Patent System, Electronic Frontier
Foundation, 2015: «The patent system is in crisis. Patents – particularly software patents – have
become a tool for intimidation and expensive litigation, chilling the very innovation the patent
system was supposed to encourage».
28 Non sorprende allora l’entità delle somme che le imprese più innovative spendono in attività
di lobby. Nel 2019 Amazon e Facebook risultano avere speso circa 17 milioni ciascuna, mentre le
più grandi imprese tecnologiche risultano avere speso negli ultimi dieci anni circa mezzo miliardo,
cfr. ROMM, Tech giants led by Amazon, Facebook and Google spent nearly half a billion on lobbying over the
past decade, new data shows, in The Washington Post, January 22, 2020. Questi dati confermano un
fatto ovvio, e cioè che le imprese sono le prime a rendersi conto di quanto i loro guadagni dipendono
dal tipo di protezione accordato ai beni immateriali che esse controllano e anche di quanto l’entità
di questa protezione possa variare in rapporto a scelte contingenti e in ampia misura suscettibili di
essere di volta in volta influenzate.
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