Page 8 - Elena Bindi, Elia Cremona - La regolazione delle grandi piattaforme digitali
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ELENA BINDI, ELIA CREMONA





               nella letteratura straniera il tema ritorna dapprima nei cosiddetti “private interest
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               governments” di Wolfgang STREECK e Philippe SCHMITTER  e poi, su tutti, nelle
               pagine di Gunther TEUBNER .
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                  Nell’era digitale, i problemi sul fronte della tutela dei diritti fondamentali e
               della regolazione del mercato si sono però inverati anche oltre le lungimiranti
               previsioni degli autori ora richiamati, al punto che questi poteri privati sono in
               grado di tenere sul mercato comportamenti “alquanto indipendenti”, per usare
               un concetto del diritto antitrust. Sono, cioè, sostanziali monopolisti e il loro potere
               di dettare le regole all’intero mercato deriva dal fatto che essi sono, molto spesso,
               essi stessi il mercato, cioè l’infrastruttura su cui “poggia” il mercato.
                  Si potrebbe obiettare, e c’è chi obietta, che tutti i servizi offerti da questi grandi
               player del mondo digitale sono comunque rinunciabili. Senonché, si tratta di una
               obiezione che resiste solo in astratto. Non occorre dare dimostrazione del fatto
               che i termini e condizioni d’uso delle grandi piattaforme digitali private vengono
               accettati (rectius si applicano) a miliardi di persone, cui non è pensabile proporre
               di  “rinunciare”  a  GMail,  Gmaps, Whatsapp,  Facebook,  ecc.  O  meglio,  non  può
               considerarsi  effettivamente  “libera”  la  scelta  tra  l’uso  questi  servizi,  ormai
               essenziali, alle condizioni del predisponente, e la rinuncia ad essi.
                  In molti casi, e la pandemia da Covid-19 ne è stato solo l’ultimo e più lampante
               esempio,  queste  piattaforme  si  atteggiano  a  vere  e  proprie  infrastrutture
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               strategiche  per l’esercizio di diritti fondamentali, come – e a tacer d’altri – la
               salute, il lavoro e l’istruzione. Secondo alcuni, la pandemia ha solo mostrato le
               BigTech per quello che sono veramente: le public utilities del ventunesimo secolo .
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                  Il protagonismo di questi grandi attori sta però iniziando ad attrare, come si
               diceva in apertura, più profonde attenzioni da parte dei regolatori pubblici. Oltre
               ai neonati regolamenti (il Digital Markets Act e il Digital Services Act), merita di
               essere  sottolineato  il  punto  n.  5  dell’Annex III  della  proposta  di  Regolamento
               europeo sull’Intelligenza Artificiale, che annovera i “servizi privati essenziali”
               erogati tramite sistemi AI come “high-risk”, facendoli perciò soggiacere ad un
               regime normativo molto più stringente . Si tratta di una novità importante perché
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                  19  STREECK - SCHMITTER, Community, market, state – and associations? The prospective contribution of
               interest governance to social order, in ID. (ed), Private interest government: beyond market and State, London,
               1985, 26 ss.
                  20  TEUBNER, Autopoietic law: A new approach to law and society, Berlin, 1988; ID., Diritti ibridi:
               costituzionalizzare le reti di governance private, in ID., La cultura del diritto nell’epoca della globalizzazione.
               L’emergere delle costituzioni civili (trad. it. a cura di Prandini), Roma, 2005, 128 ss.
                  21  Sia consentito rinviare a CREMONA et al., Infrastrutture digitali strategiche per il paese, tra pubblico
               e privato, in PAJNO e VIOLANTE (a cura di), Biopolitica, pandemia e democrazia. Rule of law nella società
               digitale, Vol. III – Pandemia e tecnologie. L’impatto su processi, scuola e medicina, Bologna, 2021, 76-82.
                                                                st
                  22  SCOTT, Coronavirus crisis shows Big Tech for what it is – a 21  century public utility, reperibile in
               www.politico.eu, March 25, 2020; LIU, Coronavirus has made Amazon a public utility – so we should treat
               it like one, in The Guardian, April 17, 2020.
                  23  Cfr. anche il considerando n. 37 della Proposal for a Regulation of the European Parliament and of the
               Council laying down armonized rules on artificial intelligence (Artificial Intelligence Act) and amending certain union

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