Page 19 - Antonio Marinello - La rarefazione della sovranità tributaria dello stato nell’era dell'economia digitale e il progetto della Global Minimum Tax
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IANUS n. 27-2023 ISSN 1974-9805
alle preoccupanti dimensioni assunte dal fenomeno.
L’obiettivo di tale documento consiste essenzialmente nel definire un modello
di tassazione delle attività internazionali che consenta di applicare l’imposta nel
luogo in cui l’attività viene effettivamente svolta, colmando le lacune dei sistemi
fiscali nazionali che consentono forme di elusione o di evasione tributaria.
All’interno del progetto viene tra l’altro evidenziato in modo particolarmente
chiaro come proprio la digitalizzazione dell’economia abbia fortemente
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contribuito all’aggravamento dei casi di erosione della materia imponibile .
Nel contesto di questo articolato intervento, l’Action 1 del progetto BEPS –
espressamente intitolata “Addressing the Tax Challenges of the Digital Economy” – si
occupa in modo esplicito del ripensamento delle categorie concettuali tradizionali
del diritto tributario internazionale e delle nuove regole per l’imposizione, a
livello globale, dell’economia digitale .
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All’interno dell’Action 1 vengono anzitutto richiamati alcuni dei tratti
caratteristici dell’economia digitale, evidenziandone le possibili interferenze con
la potestà impositiva degli Stati: l’estrema facilità con la quale le funzioni
operative aziendali sono delocalizzabili, in stretta correlazione con l’elevata
mobilità degli intangibles; l’interazione e la complementarietà delle diverse attività
esercitate dagli operatori economici, dei loro prodotti e dei servizi resi agli utenti;
la rilevanza assunta dai dati, anche di natura personale, relativi alla profilazione
dei consumatori che operano sulle piattaforme digitali, ai loro fornitori e alle
singole operazioni poste in essere; la tendenza a generare nuove forme di
monopolio tecnologico, anche grazie all’effetto network, reso possibile dalle
interazioni e dalle sinergie tra i diversi utenti.
Secondo le conclusioni del Final Report dell’Action 1, la progressiva
digitalizzazione dell’economia non soltanto dà corpo alle preoccupazioni già
emerse in ambito BEPS, per cui i concetti e le regole fiscali internazionali
tradizionali sono da considerare ormai irrimediabilmente fuori gioco, ma impone
un approccio nuovo e più ampio alla definizione delle politiche fiscali, in termini
di assegnazione agli Stati della potestà impositiva sui redditi derivanti da attività
esercitate o da operazioni condotte in contesti transnazionali.
L’azione politica a livello internazionale si è quindi orientata su due direttrici
fondamentali: da un lato, il contrasto all’elusione fiscale attuata dalle imprese
operanti in una pluralità di giurisdizioni; dall’altro, la revisione delle regole
internazionali per un migliore coordinamento dell’esercizio del potere impositivo.
In tempi ancor più recenti, “la strategia dei due pilastri” prefigurata dall’OCSE
si propone di dare concretezza a questi due obiettivi. Come si vedrà subito, mentre
il Pillar One esprime l’esigenza di procedere ad una redistribuzione degli effetti
43 Cfr., per riferimenti ulteriori, PASSAGNOLI - S. BUFFONI, Le multinazionali digitali e il nuovo volto
del diritto tributario internazionale, in AA.VV., Fiscalità dell’economia digitale, 48 ss.
44 Cfr. PISTONE, La pianificazione fiscale aggressiva e le categorie concettuali del diritto tributario globale,
397 ss.
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