Page 16 - Antonio Marinello - La rarefazione della sovranità tributaria dello stato nell’era dell'economia digitale e il progetto della Global Minimum Tax
P. 16

ANTONIO MARINELLO





               progressivamente comportato uno sradicamento di molte attività di impresa da
               un preciso territorio di riferimento. L’allentamento dei vincoli territoriali con lo
               Stato ne ha così condizionato la sovranità, soprattutto in ambito tributario .
                                                                                    31
                  Le  imprese  multinazionali  riescono  ad  esercitare  le  proprie  attività  e  a
               realizzare i propri profitti in uno spazio trasversale e a-territoriale, che in termini
               evocativi  è  stato  ribattezzato  efficacemente  un  “non-luogo”,  che  fluttua  e  si
               espande tra più giurisdizioni, autodeterminando i propri confini a seconda delle
               convenienze  fiscali .  Tutto  ciò  determina,  stando  a  questa  impostazione,  un
                                 32
               affievolimento della sovranità tributaria dello Stato, a favore del mercato globale
               e delle forze che vi operano.
                  Con differenti sfumature, si osserva in proposito che il mercato globale è in
               grado di esercitare una forma di sovranità alternativa, concorrente e parzialmente
               sovrapposta  rispetto  a  quella  nazionale,  imponendo  le  sue  regole,  le  sue
               dinamiche  e  limitando  progressivamente  la  capacità  dei  singoli  Paesi  di
               indirizzare autonomamente le proprie scelte e le proprie azioni in tema di politica
                     33
               fiscale .
                  Tanto che le logiche del profitto, dell’efficienza e della concorrenza hanno
               finito con il prevalere sulle scelte allocative dei singoli Stati, imponendosi come
               valori  esterni  e  preponderanti  rispetto  a  quelli  individuabili  e  perseguibili
               all’interno  dei  singoli  Paesi ,  i  quali,  peraltro,  hanno  mostrato  sinora  una
                                          34
               indiscutibile inadeguatezza a fronteggiare le nuove caratteristiche dell’economia



                  31  Questa constatazione generale si ritrova puntualmente in tutti i lavori, ormai numerosissimi,
               sulla globalizzazione e sulla digitalizzazione dell’economia. Mi limito qui a richiamare, tra le opere
               generali, ZAGREBELSKY, Il diritto mite, Torino, 1992; CASSESE et al., Nazioni senza ricchezza, ricchezze
               senza Nazione, Bologna, 1993; BALDASSARRE, Globalizzazione contro democrazia, Roma-Bari, 2002;
               CASSESE, Lo spazio giuridico globale, Roma-Bari, 2003; ID., Oltre lo Stato, Roma-Bari, 2006.; ID., Chi
               governa  il  mondo?,  Bologna  2013.  Sulle  questioni  fiscali  richiamo  principalmente  i  contributi  di
               CORDEIRO GUERRA, La potestà impositiva ultraterritoriale, in Riv. trim. dir. trib., 2012, 32 ss.; PERRONE,
               Sovranità  tributaria,  territorialità  dell’imposizione  e  mercato  globale:  una  sfida  ancora  aperta,  in
               MASTROIACOVO (a cura di), Le sovranità nell’era della post-globalizzazione, 101 ss.; PEPE, Dal diritto
               tributario alla diplomazia fiscale, 1 ss.; CARPENTIERI, La tassazione delle imprese al tempo dell’economia
               digitale, in ID. (a cura di), Profili fiscali dell’economia digitale, Torino, 2020; CORASANITI, L’imposta sui
               servizi digitali, 9 ss.; GIOVANNINI, Territorio invisibile e capacità contributiva nella digital economy, 498 ss.
                  32  La dematerializzazione della ricchezza e la destrutturazione del territorio nell’accezione fisica
               tradizionale sono fenomeni ampiamente studiati non soltanto dalla dottrina tributaria che si è già
               avuto modo di richiamare, ma anche in ambito politologico. Cfr., in proposito, GALLI, Sovranità,
               Bologna, 2019, 119, che descrive assai efficacemente il fenomeno delle “ricchezze senza sovranità”,
               con le società a vocazione multinazionale che «sembrano in grado di superare le sovranità politiche,
               di farsi legge da sé, immuni dalle anguste logiche confinarie”, precisando al contempo, peraltro, che
               “questi  sono  poteri  che  non  hanno  alcuna  delle  caratteristiche  della  sovranità:  non  hanno  una
               dimensione collettiva, né una legittimità che non sia quella della legge del più forte. E, soprattutto,
               possono in realtà, lo si è visto, essere a volte fronteggiati dagli Stati (ad esempio, in materia fiscale),
               benché di solito riescano più a piegarli ai loro interessi».
                  33  Per quest’ordine di riflessioni, cfr. per tutti BORIA, Il potere tributario, 455 ss.
                  34  In questi termini, cfr. GALLI, Sovranità, 119 ss.

                                                   138
   11   12   13   14   15   16   17   18   19   20   21