Page 131 - IANUS n. 28 - La rilettura dei paradigmi giuridici tradizionali alla luce dell’obiettivo dello sviluppo sostenibile
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IANUS n. 28-2023 ISSN 1974-9805
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livello delle Nazioni Unite sono state, il più delle volte, accolte con ostilità . Gli
Stati sembrano troppo attaccati al principio di non interferenza per apprezzare
una cooperazione di questo tipo, sebbene le origini stesse del concetto di sovranità
statale siano strettamente legate alle preoccupazioni umanitarie. La pace di
Westfalia, come fondamento della sovranità statale, è stata uno strumento
fondamentale per sostenere i fondamenti umanitari relativi alla libertà di
coscienza e di religione. Dal momento che ha contribuito a risolvere una crisi
della libertà di coscienza e di uguaglianza davanti alla legge e nella misura in cui
molte istituzioni preesistenti hanno perso la loro legittimità e alla fine sono
crollate, la sovranità è stata e può essere giustificata. Ma va anche ricordato che
le preoccupazioni umanitarie erano alla base della crisi risolta dal nuovo sistema.
Laddove emergono nuove crisi che possono essere risolte solo attraverso la piena
cooperazione, il principio di non interferenza può essere controproducente e deve
essere interpretato all’interno di un dato contesto.
Dall’altra parte, per quanto riguarda lo Stato come garante ambientale di coloro
su cui governa, difficilmente si può contestare che un governo legittimo,
democraticamente eletto, abbia nei confronti dei suoi cittadini il dovere di
amministrare le risorse naturali in modo sostenibile. Il primo passo, quindi, è
ricordare a noi stessi, come cittadini e come società, che questi diritti e responsabilità
spettano a noi, nonostante lo Stato agisca come nostro rappresentante. Il secondo
passo consiste nell’informare la società consumistica riguardo a cosa comportano
questi diritti e responsabilità. Questa non è un’impresa da poco.
Sebbene esista un movimento verde specifico, e un sentimento verde ancor più
“leggero”, convincere le persone a modificare le loro preferenze neoliberiste
radicate, anche inconsce, a favore di un’etica di amministrazione e
amministrazione fiduciaria è un compito molto arduo. Tuttavia, senza una
società civile mobilitata - un demos - che sia disposta a chiedere conto ai governi e
a chiedere loro di rappresentare i loro interessi ecologici a livello internazionale,
gli stati continueranno a comportarsi come hanno sempre fatto, reagendo alla
crisi ambientale globale secondo il modello conflittuale del diritto internazionale
a cui sono abituati e da cui traggono potere.
4. Le funzioni fiduciarie dello Stato
L’unico modo per modificare la situazione e far cambiare orientamento al diritto
internazionale da un modello di conflitto a un modello di cooperazione è ridefinire
gli Stati come organizzazioni fiduciarie. La sovranità e l’amministrazione fiduciaria
devono essere viste come complementari e non reciprocamente esclusive.
L’argomentazione a favore degli stati come fiduciari si basa sul fatto che lo Stato
trae la sua legittimità esclusivamente dalle persone che lo hanno creato. Mentre la
26 BOSSELMANN, Earth governance: Trusteeship of the global commons, op. cit., 233–244
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