Page 136 - IANUS n. 28 - La rilettura dei paradigmi giuridici tradizionali alla luce dell’obiettivo dello sviluppo sostenibile
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KLAUS BOSSELMAN
siamo lontani dall’affrontare le conseguenze ambientali e sociali negative che si
manifestano nelle varie dimensioni della crisi ecologica globale, così come nella
povertà, nella violenza e nella guerra. La portata e la complessità dei nostri
problemi hanno spinto le soluzioni oltre la portata degli attuali meccanismi di
governance.
Abbiamo bisogno di risposte integrate che siano inquadrate nella realtà della
Terra come un unico sistema ecologico e come la nostra casa comune che chiede
di vivere entro i confini planetari. Le risposte necessarie, quindi, sono quelle della
responsabilità per la Terra. Come osservato nella Carta della Terra:
«Per realizzare queste aspirazioni dobbiamo decidere di vivere con un senso di
responsabilità universale, identificandoci con l’intera comunità della Terra e con
le nostre comunità locali. Siamo allo stesso tempo cittadini di nazioni diverse e di
un mondo in cui il locale e il globale sono collegati. Tutti condividono la
responsabilità del benessere presente e futuro della famiglia umana e del mondo
vivente in generale».
Un modo per istituzionalizzare le responsabilità di amministrazione fiduciaria
della Terra a livello internazionale potrebbe essere quello di creare una nuova
organizzazione mondiale con responsabilità ambientali dirette, ad esempio
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un’Organizzazione mondiale per l’ambiente (WEO) . Il mandato di un tale
WEO consisterebbe nello svolgere una funzione di amministrazione fiduciaria sul
bene comune globale, vale a dire su quelle parti del pianeta e dello spazio
circostante che si trovano al di sopra e al di là delle rivendicazioni territoriali
riconosciute di qualsiasi nazione. I compiti di amministrazione fiduciaria
includerebbero:
- Obblighi globali per l’integrità dei confini planetari e il benessere della più
ampia “comunità vivente”.
- Supervisionare i mercati per garantire che proteggano i beni comuni non
commerciabili, o così detti global commons.
- Garantire l’imparzialità di tutti gli interessi - individuali, della società civile,
aziendale, nazionale - insieme al rispetto dei diritti umani e del benessere
ecologico.
Il WEO potrebbe agire in un modo simile a quello in cui il non più esistente
Consiglio di amministrazione fiduciaria delle Nazioni Unite ha agito come
fiduciario degli interessi degli stati in transizione dalla colonizzazione
all’indipendenza, cioè agendo per conto e nell’interesse dei beni comuni globali.
La legittimità di un’istituzione ambientale così potente dipenderà dal suo
essere ampiamente democratica, rappresentativa e partecipativa. Come illustrano
gli eventi geopolitici in corso, il principio 13 della Carta della Terra deve diventare
rapidamente un imperativo per tutte le culture del mondo: «Rafforzare le
istituzioni democratiche a tutti i livelli e garantire trasparenza e responsabilità
nella governance, partecipazione inclusiva nel processo decisionale e accesso alla
38 BOSSELMANN, Earth governance: Trusteeship of the global commons, op. cit., 257–267
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