Page 133 - IANUS n. 28 - La rilettura dei paradigmi giuridici tradizionali alla luce dell’obiettivo dello sviluppo sostenibile
P. 133

IANUS n. 28-2023                       ISSN 1974-9805





               in senso tecnico, abbiamo perso di vista quale dovere lo Stato ha nei confronti di
               coloro che governa. Nella sua forma più semplicistica, la legittimità dello Stato a
               governare  si  basa  sulla  sua  capacità  di  servire  l’interesse  comune.  Benvenisti
                                                                                         31
               individua due basi normative in base alle quali dovremmo attribuire una funzione di
               amministrazione fiduciaria agli Stati. In primo luogo, la sovranità dovrebbe essere
               vista come un veicolo per l’esercizio dell’autodeterminazione personale e collettiva.
               L’autodeterminazione collettiva incarna la libertà di un gruppo di perseguire i propri
               interessi,  promuovere  il  proprio  status  all’interno  della  politica  e  «disporre
               liberamente delle [proprie] ricchezze e risorse naturali». Una concezione obsoleta di
               sovranità, che equipara il collegio elettorale solo alle parti interessate, può minare la
               capacità delle comunità di esercitare il proprio diritto all’autodeterminazione.
                  In secondo luogo, Benvenisti fa riferimento a una concezione degli stati sovrani
               come “agenti” dell’umanità nel suo insieme. L’autore fonda questa concezione in gran
               parte  sull’eguale  valore  morale  di  tutti  gli  esseri  umani  e  sul  fatto  che
               corrispondentemente il diritto internazionale si basa sui diritti umani. Per Benvenisti è
               l’umanità in generale ad assegnare a determinati gruppi di cittadini il potere di formare
               governi nazionali. Di conseguenza, gli Stati possono e devono essere visti come agenti
               di un sistema globale che attribuisce competenze e responsabilità per la promozione dei
               diritti di tutti gli esseri umani e il loro interesse per l’utilizzo sostenibile delle risorse
               globali. In quanto tale, il corollario dell’autorità degli Stati nella gestione degli affari
               pubblici all’interno delle loro giurisdizioni nazionali è l’obbligo di tenere conto degli
               interessi esterni e di bilanciare gli interessi interni con quelli esterni.
                  Allo stesso modo, potremmo dire che il privilegio della sovranità territoriale può
               essere legittimato solo nella misura in cui gli interessi universali dell’umanità nel suo
               insieme non vengono gravemente colpiti. Questa argomentazione si basa non solo su
               elementi  naturali  che  superano  i  confini  degli  Stati  nazionali,  ma  anche
               sull’osservazione  che  i  confini  degli  Stati  non  coincidono  necessariamente  con  i
               confini delle nazionalità, o, più in generale, con i confini dei gruppi i cui membri
               condividono un interesse distinto o una comune concezione del bene.
                  Anche  Benvenisti   fa  riferimento  alla  sovranità  come  al  potere  di  escludere
                                  32
               porzioni di risorse globali. Egli osserva che sia la proprietà che la sovranità sono
               rivendicazioni di porzioni della natura per accaparrarsi spazi ad uso esclusivo. Tale
               percezione degli Stati come proprietari e detentori di potere fornisce una solida base
               normativa  per  l’imposizione  di  un  obbligo  positivo  agli  Stati  di  tenere  conto  di
               considerazioni altruistiche nella gestione delle risorse loro assegnate. La teoria del
               diritto di proprietà può quindi fornirci un quadro entro il quale possiamo tradurre
               queste  motivazioni  morali  in  obblighi  legali.  Pertanto,  possiamo  e  dobbiamo
               concepire la proprietà delle risorse globali come derivante da una decisione collettiva
               a livello globale, piuttosto che come un diritto degli stati sovrani.

                  31  BENVENISTI, Sovereigns as trustees of humanity: On the accountability of states to foreign stakeholders,
               op. cit., 301-309
                  32  BENVENISTI, Sovereigns as trustees of humanity: On the accountability of states to foreign stakeholders,
               op. cit.

                                                   131
   128   129   130   131   132   133   134   135   136   137   138