Page 17 - IANUS n. 28 - La rilettura dei paradigmi giuridici tradizionali alla luce dell’obiettivo dello sviluppo sostenibile
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IANUS n. 28-2023 ISSN 1974-9805
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sostenibile «seeks to strengthen universal peace in larger freedom» . Tuttavia, la
pace e la libertà cui si fa menzione non sono realizzabili senza identificare le cause
dei danni prodotti in passato in modo che il mondo possa andare avanti. Un
sistema giuridico e di governance sostenibile, funzionante ed equo non è possibile
senza giustizia. Dopo tutto, non si può sperare di riparare un danno se non
identifichiamo chi o cosa lo ha provocato.
In effetti, l’identità stessa, intesa come soggetto con potere di agire, è
responsabilità. L’obbligo di non nuocere e di proteggere sono principi
fondamentali della giustizia e dello Stato di diritto – e sono principi fondamentali
anche degli SDG. Questi obblighi non avrebbero ragione di esistere senza
responsabilità . Tuttavia, la condotta degli Stati può alterare i criteri di
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riconoscimento della responsabilità. Questo riguarda per esempio certe norme
come quella che sancisce il principio di precauzione. Il principio di precauzione
è un principio di diritto internazionale che richiede che gli Stati adottino azioni
protettive anche in caso di incertezza scientifica. Allo stato attuale, tuttavia, ci
troviamo di fronte a una prassi comune tra gli Stati: ossia, firmare dichiarazioni,
senza la convinzione o la volontà politica di realizzarle. La società civile sta
rapidamente imparando che deve essere cauta, persino scettica, in merito alle
proprie aspettative nei confronti dei propri governi. Per esempio, è chiaro che sia
sminuita la partecipazione delle comunità locali nei processi decisionali quando
la loro opinione rimane inascoltata. Il vincolo di fiducia tra chi detiene il potere
politico e chi è politicamente impotente rischia di indebolirsi o addirittura di
spezzarsi. La reazione della società civile disillusa, ingannata e trascurata di
fronte all’inazione o all’insufficiente azione da parte di coloro che hanno il potere
di agire, può essere rintracciata nei numerosi movimenti giovanili che si sono
formati in tutto il mondo, che portano all’attenzione di tutti le perdite continue
ed inascoltate e la responsabilità senza risposta alle crisi climatiche, di estinzione,
di governance.
Nel 1992, al Summit della Terra di Rio de Janeiro, la conferenza che consolidò
il ruolo del concetto di sviluppo sostenibile nel diritto internazionale, il Dalai
Lama affermò che la responsabilità universale è la chiave per la sopravvivenza
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umana . L’etica, ovvero l’indagine sui comportamenti giusti e sbagliati e lo studio
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di quando essi sono collegati alla responsabilità, è il fondamento della giustizia .
Tutti i diritti umani, ad esempio, sono forti dichiarazioni etiche su ciò che
6 Ibidem.
7 È importante notare che il termine responsabilità (“accountability”) è menzionato nel
documento, ma solo in termini di responsabilità nei confronti dell’accordo e non dei danni causati
delle crisi che hanno portato alla creazione degli SDG.
8 DALAI LAMA, Universal Responsibility and the Global Environment: Address at the Rio Earth Summit,
www.dalailama.com/messages/ environment/ global- environment Dalai Lama 1992).
9 GWIAZDON, State global responsibility for environmental crises: The ethical and legal implications of a
state’s failure to protect human rights, in Ecological Integrity in Science and Law, WESTRA-BOSSELMANN-
FERMEGLIA. Cham: Springer, 2020.
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