Page 69 - IANUS n. 28 - La rilettura dei paradigmi giuridici tradizionali alla luce dell’obiettivo dello sviluppo sostenibile
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IANUS n. 28-2023                       ISSN 1974-9805





               e dei diritti umani e sociali in paesi terzi. Nel 2013, il collasso dell’edificio Rana
               Plaza in Bangladesh che ha portato alla morte più di mille lavoratori nel settore
               tessile ha portato alla luce ancora una volta i rischi connessi alla dislocazione della
               attività produttive e l’importanza di assicurare il rispetto dei diritti umani e di
               standard  ambientali  nei  vari  segmenti  della  catena  di  produzione  e  di
               approvvigionamento.
                  Appare  chiaro,  in  questo  contesto,  come  la  definizione  di  un  appropriato
               quadro normativo e regolamentare volto ad una responsabilizzazione effettiva
               delle imprese transnazionali e al contenimento degli impatti climatici e ambientali
               associati alle catene del valore diventi uno dei punti fondamentali di una strategia
               finalizzata alla realizzazione della transizione ecologica. Come affermato dalla
               Commissione  Europea  nella  Relazione  di  accompagnamento  alla  proposta  di
               Direttiva relativa al dovere di diligenza delle imprese ai fini della sostenibilità: «la
               condotta  delle  società  in  tutti  i  settori  dell’economia  è  fondamentale  per  il
               successo  della  transizione  dell’Unione  a  un’economia  verde  e  climaticamente
               neutra… e per il conseguimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’ONU,
               compresi i rispettivi obiettivi in materia di diritti umani e ambiente» .
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                  Alla luce di queste considerazioni preliminari, il presente contributo si propone
               di analizzare alcuni dei recenti sviluppi normativi intervenuti, a livello nazionale
               e  nell’ambito  dell’Unione  Europea,  per  tentare  di  ridefinire  in  chiave  di
               sostenibilità  gli  obblighi  e  le  responsabilità  delle  imprese,  soprattutto  quando
               essere  operano  nel  contesto  del  mercato  globale.  A  tal  fine,  il  contributo  si
               soffermerà in particolare sull’analisi della recente proposta di direttiva relativa al
               dovere di diligenza delle imprese ai fini della sostenibilità, esaminandola alla luce
               dell’evoluzione del concetto di responsabilità sociale e ambientale delle imprese
               nel diritto internazionale e in ambito comparato.


               2. Imprese multinazionali e ambiente: uno scenario complesso

                  Il  problema  della regolamentazione  della  condotta  delle  imprese  in  campo
               sociale ed ambientale è stato oggetto di un esteso dibattito da vari decenni. La
               liberalizzazione dei mercati e la globalizzazione dell’economia mondiale, insieme
               alla semplificazione delle comunicazioni e dei trasporti, hanno dato un impulso
               senza  precedenti  all’espansione  internazionale  dell’attività  imprenditoriale  e
               commerciale, facilitando non solo lo scambio di prodotti e materie prime, ma
               anche la dislocazione sul mercato globale delle stesse attività produttive : in altre
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               parole,  «sono gli investimenti e la produzione di merci a essere divenute globali

                  4  Proposta di Direttiva relativa al dovere di diligenza delle imprese ai fini della sostenibilità e
               che modifica la direttiva 2019/1937, COM (2022) 71 final, 23.2.2022.
                  5   GULOTTA,  Responsabilità  sociale  d’  impresa  e  regole  del  commercio  internazionale  in  CUTILLO,
               NOVAK E SCOVAZZI, La Responsabilità sociale d’ impresa in tema di diritti umani e protezione dell’ambiente:
               il caso del Peru, Milano, Giuffrè 2014, 150

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