Page 74 - IANUS n. 28 - La rilettura dei paradigmi giuridici tradizionali alla luce dell’obiettivo dello sviluppo sostenibile
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EMANUELA ORLANDO
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principali . Essi sono: le Linee Guida per le Imprese Multinazionali, adottate
dall’OSCE nel 1976 quali parte integrante della Dichiarazione sugli Investimenti
Internazionali e le Imprese multinazionali e successivamente emendate al fine di
riconoscere la rilevanza dell’impatto ambientale della condotta di tali imprese; la
Dichiarazione Tripartita sui Principi relativi alle imprese multinazionali e le
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politiche sociali adottata dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro (OIL)
nel 1977; e le diverse iniziative sviluppate in seno alle Nazione Unite, quali in
particolare il Global Compact. Quest’ ultimo consiste in una iniziativa di carattere
volontario basata sull’idea di un coinvolgimento attivo delle imprese e degli altri
attori economici al fine del raggiungimento di uno sviluppo sostenibile a livello
globale. Le imprese aderenti al Global Compact si impegnano al rispetto di dieci
principi relativi ai diritti umani e del lavoro, alla protezione dell’ambiente e alla
lotta alla corruzione .
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Il ruolo del diritto internazionale è stato in questo senso soprattutto un ruolo
di indirizzo e di coordinamento, attraverso iniziative volte progressivamente a
meglio delineare i contorni del ruolo e delle responsabilità delle imprese
transnazionali ma senza arrivare a obblighi giuridici precisi. Il concetto stesso di
“corporate social responsability” è indicativo di una sorta di responsabilità ‘soft’ delle
imprese, che tuttavia non si traduce mai in una ‘accountability’ ferma e vincolante.
Se il carattere non-vincolante di questi strumenti normativi è uno dei limiti alla
loro efficacia, ne ha tuttavia facilitato la loro accettazione da parte delle imprese
multinazionali, incoraggiando lo sviluppo in parallelo di una serie di iniziative di
natura volontaria e di auto-regolamentazione da parte delle imprese stesse,
attraverso l’adozione di codici di condotta, e/o l’adesione a standard di gestione
e certificazione ambientale elaborati da parte di organismi internazionali .
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Sebbene tali iniziative siano motivate soprattutto dalla necessità di attenuare le
ripercussioni sulla reputazione derivanti dalla crescente preoccupazione dei
consumatori e del pubblico verso gli impatti nefasti delle attività industriali e
commerciali sull’ambiente e i diritti umani, secondo alcuni autori riflettono in
parte anche la lenta evoluzione del concetto di impresa verso l’affermazione di un
modello di governance societaria inclusivo anche degli interessi degli
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stakeholders . Dal punto di vista di diritto internazionale, il coinvolgimento
attivo delle imprese in campo ambientale riflette l’impostazione che si è andata
affermando sin dalla Conferenza di Rio de Janeiro del 1992 e poi nuovamente
26 DEVA, Human rights violations by multinational corporations and international law, cit., 10.
27 La Dichiarazione è stata poi successivamente aggiornata varie volte, nel 2000, 2006, 2017 e
da ultimo nel 2022.
28 BORGIA, Responsabilità sociale d’impresa e diritto internazionale: tra opportunità ed effettività, in
IANUS, 2010, n. 2.
29 SCOTT, Private and quasi-private standards in RAJAMANI e PEEL (a cura di), The Oxford Handbook
of International Environmental Law, II ed., Oxford, 2021, 436.
30 MUCHLINSKI, cit.
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