Page 76 - IANUS n. 26 - Fideiussioni omnibus e intesa antitrust: interferenze e rimedi
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SALVATORE MONTICELLI





               tra  le  parti  dei  due  accordi,  oppure  è  necessaria  la  consapevole  adesione  del
               contraente del contratto dipendente all’accordo che lo pregiudicherebbe (rispetto
               al quale egli è terzo). In assenza dei descritti elementi, un contratto che presenti i
               requisiti di validità previsti dalla Legge e non persegua in sé una causa illecita,
               non può ritenersi invalido, soltanto in dipendenza dell’invalidità di un rapporto
               giuridico diverso ed intercorso tra terzi, che integra una res inter alios acta.
                  Come  opportunamente  rilevato  in  un  recente  arresto  giurisprudenziale  sul
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               tema , sebbene antecedente alla decisione delle Sezioni Unite, «I contratti tra la
               singola  impresa  ed  il  cliente  derivano  dall’autonomia  privata  dei  contraenti.  In  altri
               termini,  la  circostanza  che  l’impresa  collusa  uniformi  le  manifestazioni  della  propria
               autonomia  privata  al  programma  anti-concorrenziale,  non  è  sufficiente  per  privare  il
               successivo contratto a valle di una autonoma ragione pratica. In definitiva, anche volendo
               ammettere che l’istituto di credito persegua, con la contrattazione individuale, il fine ultimo
               (anti-concorrenziale) di alterare a suo favore il mercato o di ottenere un extra-profitto, l’altro
               contraente stipula il contratto per soddisfare un proprio interesse, che si esaurisce nel fine
               tipico dell’operazione posta in essere».
                  È proprio in ragione dei riferiti passaggi argomentativi che da un lato si coglie
               il salto logico e la debolezza che, a parere di chi scrive, connota la tesi della cd.
               nullità derivata, dall’altro trova conferma l’opportunità di delineare un possibile
               diverso  percorso  logico  per  giungere  comunque  alla  nullità  delle  clausole  in
               questione relativamente al contratto a valle, ma sulla base di un’argomentazione
               che, a parere di chi scrive, è più stringente e, soprattutto, appare più rispondente
               al dato positivo ed al rigore dei principi del nostro sistema giuridico.
                  Ebbene, le clausole oggetto del modello ABI applicate alle fideiussioni omnibus
               stipulate per così dire a valle dell’intesa sono tutte in deroga a norme dispositive.
               Il  testo  delle  predette  fideiussioni  è  ovviamente  predisposto  dalle  banche  ed
               imposto ai sottoscrittori/fideiussori a garanzia di un finanziamento erogato nei
               confronti di un soggetto/ente.
                  Come si è avuto occasione più volte di ribadire , non ogni deroga alla norma
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               dispositiva  può  dirsi  legittima,  specie  laddove,  come  nella  fattispecie,  il  testo
               negoziale sia frutto di imposizione al contraente da parte del predisponente. Ed
               infatti, il diritto dispositivo, sebbene non veicoli in se stesso ragioni di ordine
               pubblico, risponde, tuttavia, spesso a scelte precise del legislatore sui criteri di
               opportunità, efficienza e giustizia nella distribuzione dei rischi e dei poteri nei
               contratti .
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                  Criteri ai quali non sarà legittimo derogare, specie nelle condizioni generali di

                  18  App. Napoli, 13 gennaio 2020, n. 92, in Ex Parte Creditoris.
                  19   Per  maggiori  approfondimenti  si  rinvia  a  MONTICELLI,  Il  ruolo  ambivalente  della  norma
               dispositiva nel contratto, in Nuovo dir. civ., 2021, 5 ss.
                  20  Sul punto, analogamente, le approfondite considerazioni di CALVO, Il negozio giuridico. Saggi,
               Bari,  2022,  106  ss.,  ma  cfr.,  anche,  DELFINI,  Norme  dispositive  e  determinazione  del  contenuto  del
               contratto, in MANTUCCI - PERLINGIERI - D’AMBROSIO (a cura di), Dibattito sulle ricerche della dottrina
               civilistica nel biennio 2017- 2018, Napoli, 2021, 895 ss.

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