Page 21 - Luca Collura - L'eredità digitale: il problema della successione nell'account - IANUS: Diritto e Finanza - Quaderni 2023
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IANUS - Quaderni 2023 ISSN 1974-9805
contenuti nella stessa presenti sono inseriti e tenuti aggiornati ad opera della
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piattaforma e non dell’utente –, è invece solo e soltanto l’utente ad essere
legittimato a gestire i contenuti di quelle del secondo e del terzo tipo, limitandosi
la piattaforma ad intervenire sugli stessi solo a fronte di particolari situazioni che
richiedono, per esempio, la rimozione di un certo contenuto anche contro la
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volontà dell’utente .
Sulla base di quanto detto, possiamo quindi identificare la natura di ciascuno
dei tre tipi di “pagina personale”:
a) la prima rappresenta nient’altro che un ulteriore servizio fornito all’utente
dalla società che gestisce la piattaforma, accessorio a quello principale;
b) la seconda rappresenta uno strumento utilizzato dalla piattaforma per
fornire all’utente il servizio richiesto e che contiene elementi di varia
natura di titolarità dell’utente.
c) la terza è un vero e proprio bene digitale, che la società gestrice
somministra all’utente perché lo utilizzi per la fruizione del servizio e che
assume le sembianze di una “vetrina”, che l’utente può riempire con i
contenuti che preferisce per renderli visibili alla sua rete (o a parte di essa)
e così interagire con gli altri utenti.
Questa differenza ci permette ora di tracciare una linea di demarcazione tra i
contenuti del primo tipo di pagina personale e quelli del secondo e del terzo:
a) quelli contenuti nella pagina personale privata passiva rappresentano, di
regola, nient’altro che un resoconto delle operazioni effettuate dall’utente
nell’ambito dello spazio digitale in cui opera la piattaforma, e quindi,
stando alla definizione di “dato personale” fornita dal GDPR, potremmo
anche pensare di qualificarli come “dati personali”, almeno nell’ipotesi in
cui attraverso i medesimi sia possibile identificare compiutamente la
persona dell’utente , precisando però ch’essi perderanno detta
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caratteristica, divenendo “dati” non meglio qualificabili, laddove invece
non permettano di identificare il soggetto al quale si riferisce quella
specifica attività;
51 Si pensi al caso della pagina personale (talvolta detta anche “home”) di Amazon: nel momento
in cui l’utente conclude un acquisto è Amazon stessa a inserire tutti i dati relativi a quell’acquisto
nella pagina personale dell’utente, il quale successivamente potrà consultarli per avere un dettagliato
resoconto di tutte le proprie transazioni effettuate sul sito della piattaforma (bene acquistato, prezzo
pagato, venditore, data di spedizione, codice per il tracciamento della spedizione, ecc.).
52 Si faccia l’esempio di Facebook: è l’utente a decidere se e quando inserire dei contenuti nonché
cosa inserire all’interno della propria pagina personale, mentre il social network si limita, ove
necessario e, spesso, dietro segnalazione di altri utenti, a rimuovere dei contenuti che sono contrari
alle sue politiche o che comunque rappresentano la prova o il mezzo di commissione di un illecito
(per esempio, potrebbe essere rimosso un post in cui l’autore incita all’odio raziale o un video a
contenuto sessuale o, peggio, che riprenda il compimento di una violenza sessuale).
53 Cosa che, comunque, avviene nella stragrande maggioranza dei casi, quanto meno in quelli
in cui l’utente ha usufruito del servizio fornito dalla piattaforma per acquistare delle merci fisiche
che debbano essergli spedite ed abbia quindi a tal fine fornito il proprio nominativo e l’indirizzo di
spedizione, che la piattaforma ha riportato nel resoconto dalla stessa elaborato.
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