Page 10 - Giacomo Giorgini Pignatiello - Costituzionalismo europeo del digitale e governance dell'infosfera - IANUS: Diritto e Finanza - Quaderni 2023
P. 10
GIACOMO GIORGINI PIGNATIELLO
infatti sostenuto che il costituzionalismo digitale sconti un carattere
eccessivamente descrittivo, perdendo di vista la natura prescrittiva del diritto
costituzionale , che dovrebbe muovere un concreto cambiamento dello status quo.
35
Ancora vi è chi ha riscontrato che:
l’assenza generale di un discorso critico autoconsapevole si traduce in una
tensione intrinseca al costituzionalismo digitale come campo di studio e progetto
accademico. Ritengo che tale tensione tra i punti di partenza concettuali del
costituzionalismo digitale e le sue proposte politiche concrete richiedano e, allo
stesso tempo, aprano ad una (parziale) critica dei presupposti
concettuali/sociologici del costituzionalismo liberale .
36
Quel che in ogni caso emerge dal dibattito dottrinale è la difficoltà di assicurare
in concreto i principi cardine del costituzionalismo nel cyberspazio, una realtà
globale ed interconnessa, frammentata e policentrica, che rischia tuttavia di
divenire un potente fattore di erosione delle democrazie costituzionali. È stato
così posto in luce che:
c’è una vittima designata di questi nuovi, stupefacenti, meccanismi: checché se ne
dica, non sono le nostre libertà individuali, le quali, sotto un certo profilo e a
determinate condizioni, possono addirittura trovare nuovi spazi di espansione e di
potenziamento, bensì la capacità regolatoria delle istituzioni pubbliche tradizionali.
La dimensione angusta dei tradizionali Stati nazionali si è così rivelata totalmente
inadeguata e alla nostra cultura occidentale, democratica, sociale è sembrato di non
avere più strumenti a disposizione. È derivata (anche) da ciò una sensazione diffusa
37
di anomia, che diventa pervasiva e lascia le nostre società attonite .
Il merito del costituzionalismo digitale è dunque quello di non dimostrare
arrendevolezza dinnanzi a sfide globali, stimolando la ricerca di nuove soluzioni
volte ad assicurare la tutela dei diritti fondamentali nel mondo digitale e
sensibilizzando i principali attori politici e sociali a non desistere da una
trasposizione del costituzionalismo nel cyberspazio. Il digitale si configura così
quale vero e proprio banco di prova per il costituzionalismo del Terzo Millennio.
35 Sul punto osserva BETZU, Poteri pubblici e poteri privati nel mondo digitale, in Rivista del Gruppo di Pisa, 2,
2021, 188: “Piu in generale, ‘costituzionalismo digitale’ È un abuso di denominazione: una formula vaga
̀
seppure alla moda, che viene fatta ‘roteare’ senza interrogarsi sulle sue implicazioni, prima fra tutte la carica
svalutativa nei confronti delle Costituzioni statali, di cui si presuppone una inadeguatezza che pero ci si
̀
guarda bene dal dimostrare”. Sulla stessa linea di pensiero anche: COSTELLO, Faux ami? Interrogating the
normative coherence of ‘digital constitutionalism’, in Global Constitutionalism, 12(2), 2023, 326-349.
36 GOLIA JR., Redefining Digital Constitutionalism as Critique and Ideology: The Perspective of Societal
Constitutionalism, 23 January 2022, disponibile qui. In particolare, Golia riscontra due aspetti trascurati
dalla dottrina del digital constitutionalism, molto legata al liberalismo. Il primo consiste nel fatto che non
solo attori ben individuati (le piattaforme) possono dare luogo a quello che è stato definito “human
downgrading” (degradazione dell’essere umano), ma possono determinarlo gli stessi processi di de-
umanizzazione, alienazione, potenziale strumentalizzazione, che avvengono nella cybersfera. Il secondo
consiste nella necessità di preservare l’autonomia dei diversi sistemi sociali, dall’ingerenza del digitale.
37 CARAVITA DI TORITTO, Principi costituzionali e intelligenza artificiale, in RUFFOLO (a cura di),
Intelligenza artificiale: il diritto, i diritti, l’etica, Milano, 2020, 457-458.
116